Gentili studenti e loro famiglie, gentili docenti e personale Ata,
nell’approssimarsi delle festività natalizie, ricordo che le attività didattiche saranno sospese dal 23 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 compresi, riprendendo martedì 7 gennaio 2025.
Colgo l’occasione per formulare i più sentiti auguri per le prossime festività natalizie, Kairòs, tempo propizio, per vivere la serenità degli affetti familiari e amicali.
Piace riprendere un capolavoro di Charles Dickens, A Christmas Carol (Il Canto di Natale), romanzo breve di genere fantastico, pubblicato nel 1843. Il Canto di Natale è ambientato nell’Inghilterra dell’epoca, durante la notte della Vigilia di Natale. Sono molti i temi che Dickens affronta, da quelli propri del Natale, come la bontà, la generosità, la celebrazione cristiana e il calore familiare, a quelli più socialmente impegnati, come il lavoro minorile o le condizioni dei meno abbienti nell’Inghilterra dell’Ottocento. Il Canto di Natale fu un successo editoriale immediato; pubblicata il 19 dicembre, la prima edizione andò esaurita il giorno di Natale, con tredici edizioni a seguire nel giro di un anno, 127 acclamate letture pubbliche dell’autore negli anni seguenti e fino ai nostri giorni centinaia di versioni teatrali, decine di adattamenti cinematografici, et cetera.
Il protagonista, Ebenezer Scrooge, ricco banchiere, da avaro e egoista, inizialmente marcatamente contrario al Natale ritenendolo una perdita di tempo che priva della possibilità di conseguire ulteriori guadagni, attraverso tre incontri con gli spiriti del Natale, del Passato, del Presente, del Futuro, matura un radicale cambiamento, diventando gentile e generoso, apprezzando i valori del Natale.
Il Canto di Natale è suddiviso in cinque parti. Nella prima parte, il giorno della vigilia di Natale, Scrooge riceve la visita inaspettata in ufficio dell'affettuoso nipote Fred, suo unico parente in vita, figlio della defunta sorella Fanny, che nell’augurargli un buon Natale lo invita, invano, a cena insieme alla sua famiglia. Fred incarna lo spirito natalizio con la sua generosità e gentilezza, gratuite, di contro allo scontroso e sgradevole zio, che rifiuta sgarbatamente gli auguri e l’ennesimo invito, annuale, a celebrare insieme le festività.
Nello scambio di battute, Fred risponde allo zio:
“I have always thought of Christmas time, as a good time; a kind, forgiving, charitable, pleasant time; the only time I know of, in the long calendar of the year, when men and women seem by one consent to open their shut-up hearts freely”, “Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento dell’anno che conosco in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi”.
Fred continua a credere che lo zio possa redimersi; alla fine del romanzo, l’opportunità offerta viene colta da Scrooge, profondamente cambiato, che si ricongiunge al caloroso abbraccio degli affetti.
I più sentiti auguri.
Il dirigente scolastico Giancarlo Frassineti